LIBRO 1 - CAPITOLO 1 - LA SPERANZA E L'OMBRA - 27/05/2965 - 28/05/2965 - NUR

GDR

Raramente. Questa era la frequenza con cui, durante il viaggio, lo avevano visto abbandonare l'espressione accigliata che lo contraddistingueva. Non si sta parlando di sorrisi e felicità dipinti sul suo volto, quanto piuttosto di rilassatezza ed una fronte non corrucciata. Questi rari momenti erano coincisi con quelli del viaggio legati al riposo ed al cibo, altrimenti, durante il resto del tempo era costantemente a fianco di Baldomera, la sua asinella, con la sguardo accigliato e terribilmente serio. Il suo ruolo di guida della compagnia comportava una bella dose di responsabilità e la responsabilità, Nur, la prendeva sempre sul serio, molto sul serio. Tutto sommato il nano era soddisfatto dell'esito di quel viaggio: erano arrivati tutti, comprese i due animali che erano con loro, non avevano sofferto la fame e nessuno si era fatto del male. Non era nemmeno troppo stanco, ma se avesse dovuto confessare la cosa, l'aver trovato le rovine della torre di guardia dei ranger, la loro meta, lo rese un poco più sereno.



Se c'era una cosa che aveva apprezzato in quel viaggio erano le poche parole scambiate tra loro quattro: complice sicuramente la stanchezza per le lunghe giornate di cammino, alla sera, dopo il pasto, consumato in silenzio, il sonno la faceva da padrone. Ecco perchè tutta quella loquacità dell'hobbit, appena giunti a destinazione, lo spiazzò. Non volendo essere maleducato lasciò che il giovane Dudo e l'elfa andassero a prendere le legna; lui si sarebbe occupato di Baldomera.

"Amica mia..." le disse quando le si avvicinò.
"...sei stata, come sempre, un prezioso aiuto in questo viaggio. Ora riposa." aggiunse carezzandola dolcemente.

Quando si sedette per la cena si stupì di quello che era stato preparato e ne mangiò con piacere due piatti. 


[Dudo]
"Allora? Come era la cena? Avete gradito il Coniglio alla Duepiedi?" sorrise nel porre la domanda ai compagni.

[Nimrodel]
"Caro Dudo, devo essere onesta? La migliore di questi ultimi giorni. Davvero!" nel dire queste parole finì di leccarsi l'ultimo dito affinchè non andasse perduto quel buon sughetto che l'hobbit era riuscito a tirare fuori con poco o niente.
"Voi che ne pensate?" disse rivolgendo il sorriso e l'attenzione a Nur ed Orodreth.

"I miei complimenti al cuoco!" disse il nano sorridendo.

(Sì, avete letto bene: sorridendo.)

Sperava che la conversazione o almeno, che il suo contributo alla conversazione, fosse terminato, e invece Nimrodel ebbe la bella pensata di coinvolgerlo nuovamente. 

[Dudo]
"Comunque non so voi, ma questo viaggio mi ha proprio spossato. Ma sono sempre così i viaggi? Intendo dire, sono sempre così scomodi, sporchi e spaccaossa?"

[Nimrodel]
"A questa domanda lascerò che risponda il nostro amico nano, perchè penso sia il più esperto tra noi. Io, in tutta sincerità non ho una così grande esperienza di viaggi vista anche la mia giovane età!"

Lanciò un'occhiataccia all'elfa e poi guardò l'hobbit e fece un bel respiro, espirò fuori l'aria con calma e parlò con voce calma.

"Vedi Dudo, i viaggi sono così. Esci di casa, metti un piede davanti all'altro e non sai mai dove la strada ti porterà, ma quello che è sicuro è che: quando tornerai indietro, non sarai più lo stesso, non fosse altro per il male ai piedi e per la stanchezza. Per cui ti direi proprio di sì e no allo stesso tempo: ogni viaggio sarà sempre così ed al contempo sarà diverso. Mi sono spiegato?"

Nur pregò con tutto il cuore che la risposta bastasse a Dudo, non avrebbe resistito ad ulteriori domande.

Era in procinto di alzarsi per andare a controllare Baldomera, quando Nimrodel parlò ancora una volta. Il nano iniziò a pensare che l'elfa avesse passato troppo tempo con Dudo. Eppure si ricordava gli elfi schivi e timidi, Nimrodel non rispecciava proprio quel genere di idea che negli anni si era fatto.

[Nimrodel]
"Per quanto riguarda domani mattina, a meno che Nur od Orodreth non siano di un'altra opinione, direi di iniziare a perlustrare i dintorni e quelle rovine. Effettivamente è proprio strana questa faccenda. Non sembra esserci traccia di anima viva."
"Voi che ne dite?"

"Sono d'accordo".

Lapidario e diretto non aggiunse altro. Si alzò, questa volta per davvero, ed andò a controllare la sua asinella prima di mettersi a dormire nel suo giaciglio. Venne svegliato da Orodreth per la sua parte del turno di guardia. Si svegliò controvoglia, borbottò per il risveglio, per l'aria fredda e perchè era nella sua natura farlo. Si mise a sedere poco lontano, avvolto nel suo mantello rosso dai ricami dorati. Si mise a sedere sotto un'albero, in ombra. Da quella posizione poteva controllare tutto il loro piccolo accampamento e vedere al contempo chiunque si fosse avvicinato. Una bella luna piena illuminava l'area tutt'intorno, comprese le rovine della torre. Nur ne apprezzò le pietre e la loro posa. C'era qualcosa del mondo antico in quella pietre e nel modo in cui erano state posate. C'era qualcosa di quell'antica sapienza che il mondo di oggi sembrava aver dimenticato. Si perse in quei pensieri e fu felice di farlo.

Arrivò il mattino. Come prima cosa Nur andò a sincerarsi che Baldomera avesse passato una buona notte, poi, insieme con i compagni, iniziò anche lui a cercare. Nella sua testa si era fatto l'idea ci sarebbero stati dei cadaveri da trovare, era poco plausibile che i ranger di quella guarnigione fossero scomparsi tutti. Iniziò la sua perlustrazione a partire dalle rovine della torre per poi muoversi in cerchi concentrici sempre più larghi. Passò il tempo, ma non trovò nulla. Si convinse alla fine che di cadaveri non c'era nemmeno l'ombra.

Quando si radunarono dopo che i compagni avevano trovato alcune tracce, si sedette insieme con i compagni per decidere sul da farsi. Nur iniziò così a pensare alle tracce trovate da Nimrodel ed alle rune segrete trovate da Orodreth. Vide le facce di Dudo e di Nimrodel che sembravano sperse. Iniziò a massaggiarsi la barba e le trecce che la ornavano. Quello era un segnale per i compagni di non disturbarlo, perchè stava pensando.


MOMENTO DEL MAESTRO DEL SAPERE

Solo un attimo che indosso ancora una volta il mio cappello del sapere con il quale a tutti gli effetti cesso di vestire i panni di Nur il nano della stirpe di Durin e vesto quelli del Maestro del Sapere.

Dunque... solo un attimo di pazienza... oh, fatto! Ci siamo!

Tiro di Indovinelli per Nur.
Tiro Necessario pari a 16.
Come per i suoi compagni prima di lui più Rune di Gandalf salteranno fuori più si avrà accesso ad informazioni aggiuntive. Si tireranno 2 Dadi Impresa. Vediamo. La parola ai dadi.

Dado Impresa (12 facce) -> 9
Dadi Successo (2d6) -> 1, 2
Totale 12 -> Fallito! Nur non riesce a mettere insieme i vari indizi.

Nur non riesce a superare il Tiro degli Indovinelli, per cui, proprio come Dudo e Nimrodel prima di lui, non riesce a mettere insieme i vari indizi trovati.


GDR

Nur era molto concentrato. Lo sforzo era visibile sul suo volto grazie alla fronte sempre più corrucciata. Lo sguardo era rivolto a terra affinchè nulla lo potesse distrarre. Perse la concentrazione quando vide una formica salire su uno dei suoi stivali. Si rese così conto dell'erba mossa dal vento, del rumore del vento che soffiava leggero leggero tra gli alberi, sui cui rami cinguettava una coppia di uccellini dai colori molto accessi. E niente, la sua concentrazione era completamente persa, andata, svanita. Si voltò allora verso Orodreth per vedere se invece il giovane ranger avesse avuto la cosiddetta illuminazione.




Ed ora non mi resta che salutarvi e darvi appuntamento...
...al prossimo incontro!


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