LIBRO 1 - CAPITOLO 1 - LA SPERANZA E L'OMBRA - 27/05/2965 - 28/05/2965 - DUDO DUEPIEDI

GDR

Era pomeriggio. A voler essere precisi era il pomeriggio del 27 maggio 2965 quando i stanchi piedi di Dudo si fermarono nei pressi del rudere della torre che era la loro meta. Dudo era stanco nel corpo, ma rinfrancato nell'animo. Quel viaggio gli aveva riservato molte sorprese, non fosse stato altro per i paesaggi che aveva potuto vedere e per le strade percorse. Sentì l'esigenza di sedersi. Prese dalla borsa appesa al fianco di Groppafaville una coperta a quadrati gialli e neri. Carezzò l'animale sussurrandogli all'orecchio che era stato bravo, lo legò ad un ramo, lasciando che potesse mangiare l'erba tutt'intorno.

Dudo allargò la coperta per terra e trasse dallo zaino il suo materiale per il disegno e per poter scrivere. Sentì l'esigenza di andare a fissare alcuni particolari della loro mattinata di viaggio in avvicinamento alle montagne. Fece alcuni schizzi e si segnò alcuni appunti. Tutta quella documentazione sarebbe servita un giorno per la realizzazione del suo grande progetto personale relativo alla mappa più estesa e dettagliata del mondo.

Passarono un paio di ore, nella più completa tranquillità di quel bosco (forse pure troppa) quando all'improvviso, come se qualcuno avesse deciso di soffiare sulla fiamma di una candela, la luce sembrò sparire all'improvviso. Tutto iniziò ad essere scuro ed ammantato di ombra. Anche la temperatura cambiò all'improvviso ed un poco di foschia iniziò a salire dal terreno della radura in cui sorgevano le rovine della torre.

Dudo si accese la pipa e si offrì volontario per andare a raccogliere un poco di legna per poter accendere un fuocherello. Non faticò certo a trovare legnetti più piccoli per far partire il fuoco e nemmeno pezzi più grandi per poterlo mantenere con l'avanzare della notte. Dopo circa una quarantina di minuti il buon hobbit aveva accumulato una bella scorta di materiale legnoso e si offrì di preparare la cena, pasto che consisteva in una coppia di conigli che Orodreth aveva cacciato nella giornata. Li scuoiò, li ripulì per bene. Li fece dapprima cuocere a fuoco vivo, quando poi la carne iniziò a prendere colore, li tagliò a pezzi e gettò questi ultimi in una pentola dove aveva messo acqua, alcune erbette che aveva trovato nella cerca della legna, due pomodori secchi ed una patata tagliata a pezzi.

Mangiata la cena si alzò per andare a controllare Groppafaville. La carezzò. Si assicurò che fosse ben legata e che avesse mangiato. Passò un poco di tempo con lui per poi tornare dai suoi amici, intorno al fuoco.

"Allora? Come era la cena? Avete gradito il Coniglio alla Duepiedi?" sorrise nel porre la domanda ai compagni. 

"Comunque non so voi, ma questo viaggio mi ha proprio spossato. Ma sono sempre così i viaggi? Intendo dire, sono sempre così scomodi, sporchi e spaccaossa?"

"E va bene, lo confesso, non ero abituato a tutto questo. Quando mi immaginavo un viaggio, nella mia testa c'erano delle belle passeggiate bucoliche su erba soffice all'ombra degli alberi... non proprio quello che abbiamo fatto in questi giorni. In ogni caso sono felice. Molto felice. Abbiamo visto paesaggi incredibili. Mi sono anche appuntati alcuni dettagli e note per il mio grande progetto."

Si fermò perchè un rumore (un normale rumore della foresta) aveva attirato la sua attenzione.

"Ehi, ma sarà saggio accamparci qui?"

"E per domani mattina come intendete procedere? Cosa faremo?"

Il 28 di maggio iniziò con un cielo limpido e terso, l'aria umida della notte cedeva il passo ad un'arietta mattutina e frizzante che prometteva di diventare tiepida e piacevole di lì a breve. Dudo era di buon umore, mangiò una prima colazione e poi annunciò il volere di andare ad esplorare la radura, rimanendo in vista. A circa una trentina di metri in direzione nord, iniziava un sentiero abbastanza evidente che, puntando sempre in direzione nord, raggiungeva il margine della foresta per immergersi al suo interno. Dudo arrivò fino al limitare degli alberi e si voltò indietro vedendo i compagni indaffarati. Il sentiero proseguiva per un poco tra i primi alberi, ma poi le tracce sembravano sparire sul terreno roccioso ricoperto di radici e foglie marce. 
Decise che era più saggio tornare indietro e riferire quanto aveva trovato piuttosto che arrischiarsi in un'esplorazione solitaria dal sapore azzardato. Così fece e riferì al resto della Compagnia della Speranza quanto aveva trovato.

Si mise poi a cercare altro quando la voce di Nimrodel risuonò soave e squillante. Aveva trovato delle impronte. Una coppia di impronte piuttosto profonde e due solchi che tagliavano proprio nel bel mezzo delle altre. Queste impronte conducevano verso ovest, verso la parte in salita, verso le pendici dei monti. Anche in questo caso, come per il sentiero che conduceva a nord, giunti all'interno della foresta, pochi metri dopo i primi alberi, le tracce sembravano perdersi sul terreno sassoso, tra una radice e l'altra.

Fu poi la volta di Orodreth che sulle pareti della torre in rovina trovò alcune segni, graffiati su di una pietra. Si trattava di caratteri runici dei ranger, dei Dunedain. Il messaggio che portavano questi segni era abbastanza inquietante e cupo e lasciò l'intera Compagnia un poco interdetta. Si parlava di abbandonare l'avanposto a causa dell'insorgere di un potere corrotto che aveva prodotto una maledizione.

Quelle parole lette da Orodreth lasciarano Dudo a bocca aperta. Fecero calare un velo di angoscia sulla notte appena trascorsa in quel luogo. A Dudo iniziarono a venire in mente immagini di occhi rossi che li spiavano dagli alberi, mani artigliate che lo ghermivano.



"Non voglio più passare un'altra notte in questa radura, per favore!"

Passato un poco di tempo in cui cercò di calmarsi e rilassarsi ed in cui con i compagni si stava cercando di fare il punto su quanto avevano scoperto e sul da farsi, Dudo si accese la pipa. Era il momento di provare a mettere insieme i pezzi per chiarirsi le idee. Dudo iniziò a pensare.


MOMENTO DEL MAESTRO DEL SAPERE

Ed eccomi vestire ancora una volta il cappello del Maestro del Sapere.
Vediamo mio buon caro Dudo Duepiedi, cosa riuscirai a mettere insieme dagli indizi che hai. 
Toccherà fare un Tiro su Indovinelli. Il successo al tiro garantirà di mettere insieme quanto realmente successo. Più icone "Runa di Gandalf" daranno accesso ad informazioni aggiuntive. Il Tiro Necessario è pari a 16

Tutto chiaro?

Tutti pronti?

Diamo allora la parola ai dadi. Che si lancino 1 Dado Impresa e 3 Dadi Successo.



Totale 13 che è minore del Tiro Necessario di 16. Dai Dudo, non te la prendere: non riesci a mettere insieme i vari pezzettini dagli indizi che avete trovato.


GDR

Vuoi la stanchezza del viaggio. L'essere tornato ad assaporare il profumo della sua pipa fumante. Vuoi l'emozione per questo suo primo grande viaggio e per la sua prima grande avventura. Alla fine l'hobbit non riuscì a mettere insieme i vari indizi che avevano trovato per dare un senso logico a tutto quanto. Alzò lo sguardo verso i compagni e domandò "Ma a voi viene in mente un qualche legame tra gli indizi che abbiamo trovato?"


Ed ora non mi resta che salutarvi e darvi appuntamento...
...al prossimo incontro!


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