LIBRO 1 - CAPITOLO 1 - LA SPERANZA E L'OMBRA - 27/05/2965 - 28/05/2965 - NIMRODEL

GDR

Tutto sommato il viaggio era stato interessante, stancante ed interessante, ad esclusione forse del racconto dei lupi neri che aveva fatto scendere su tutti un piccolo velo di preoccupazione. Nimrodel era stanca ed il poter finalmente raggiungere la loro meta in quel bel pomeriggio di sole la rallegrò. Si sedette volentieri come aveva fatto l'hobbit. Non parlò molto ed iniziò ad osservare i compagni uno per uno per esaminarne i volti. A parte Nur, sia Orodreth sia Dudo gli sembravano così giovani. Li trovò tutti più o meno stanchi. Quando Dudo si alzò per andare a raccogliere la legna per accendere il fuoco Nimrodel gli si avvicinò.

"Se non ti dispiace vengo con te. In queste lande remote è sempre meglio non stare da soli". Gli sorrise, anche per rendere meno accentuato il fatto che non gli aveva fatto una domanda, ma aveva espresso la cosa come un dato di fatto.

Quando tornarono alle rovine della torre con il loro carico di legna, composto da rametti piccoli e da pezzi più grossi, Nimrodel si occupò di accatastarli in maniera ordinata, e di iniziare a predisporre un cerchio di pietre per poter accendere il fuoco.

Dudo cucinò la cena che Nimrodel consumò con piacere.

[Dudo]
"Allora? Come era la cena? Avete gradito il Coniglio alla Duepiedi?" sorrise nel porre la domanda ai compagni.

"Caro Dudo, devo essere onesta? La migliore di questi ultimi giorni. Davvero!" nel dire queste parole finì di leccarsi l'ultimo dito affinchè non andasse perduto quel buon sughetto che l'hobbit era riuscito a tirare fuori con poco o niente.

"Voi che ne pensate?" disse rivolgendo il sorriso e l'attenzione a Nur ed Orodreth.

[Dudo]
"Comunque non so voi, ma questo viaggio mi ha proprio spossato. Ma sono sempre così i viaggi? Intendo dire, sono sempre così scomodi, sporchi e spaccaossa?"

"A questa domanda lascerò che risponda il nostro amico nano, perchè penso sia il più esperto tra noi. Io, in tutta sincerità non ho una così grande esperienza di viaggi vista anche la mia giovane età!"

L'hobbit era letteralmente un fiume in piena.

[Dudo]
"Ehi, ma sarà saggio accamparci qui?"
"E per domani mattina come intendete procedere? Cosa faremo?"

"Giuste domande piccolo hobbit!" esclamò  Nimrodel guardandolo dritto negli occhi per cercare di tranquillizzarlo.

"Provo a rispondere io sul fatto dell'accamparci qui. Direi che sicuramente organizzeremo dei turni di guardia affinchè nessuno ci possa sorprendere durante tutta la notte. Io se volete posso fare il primo turno. Per quanto riguarda qui o la foresta, perchè non abbiamo molte altre alternative, direi che qui è meglio. E quello di prima era solo qualche animale, tranquillo."

Fece una pausa per guardare per un istante nel fuoco.

"Per quanto riguarda domani mattina, a meno che Nur od Orodreth non siano di un'altra opinione, direi di iniziare a perlustrare i dintorni e quelle rovine. Effettivamente è proprio strana questa faccenda. Non sembra esserci traccia di anima viva."

Poi guardò i due compagni di viaggio che ancora non avevano parlato e con un cenno del capo li invitò a parlare.

"Voi che ne dite?"




Arrivò infine l'ora di andare a dormire. Tutti si coricarono e Nimrodel, come dichiarato, rimase sveglia per tenere vivo il fuoco e per fare da sentinella. Inizialmente posò lo sguardo sul fuoco e la mente viaggiò subito al camino di casa sua, a suo padre che la teneva sulle ginocchia e le raccontava delle storie fantastiche. Poi sorridendo alzò lo sguardo al cielo.

"Hai visto papà? Sono in viaggio. Spero tu sia fiero di me." sussurrò alle stelle.

Una stella cadente attraversò il cielo e l'elfa sorrise.

Arrivato il momento svegliò Orodreth e si mise a dormire sotto la sua coperta da viaggio.

La notte passò tranquilla e la mattina arrivò veloce. Il nuovo giorno arrivò sotto i migliori auspici di una giornata di sole. Fecero una colazione tutto sommato frugale e poi decisero di dividersi, al fine di esplorare più terreno possibile in minor tempo possibile. 

Iniziò a spostarsi nella zona ad ovest rispetto alle rovine della torre, la parte verso la montagna. Il terreno era in salita e ben presto la piccola radura lasciò il posto a pochi alberi ed alcuni cespugli ed il terreno iniziò a puntellarsi di piccoli massi. L'idea che aveva in testa era quella di cercare tracce di qualsiasi genere. Passato un terreno particolarmente sassoso, laddove era praticamente impossibile individuare alcunchè, stava per tornare indietro e cambiare zona quando vide un bel prato verde il cui terreno sembrava essere morbido. Vi si diresse con rinnovato interesse. Fu ripagata della sua fiducia. Trovò delle tracce. Si chinò su di esse per esaminarle con attenzione e con la dovuta cautela per non rovinarle. Le osservò una ad una e ne osservò la direzione di provenienza e quella di destinazione. Erano diverse impronte di uomini con stivali di buona fattura. In particolare due coppie di impronte attirarono la sua attenzione: erano più profonde delle altre, come se trasportassero un peso. Forse, più che trasportare sarebbe maggiormente corretto dire, trascinare. Nel mezzo delle quattro impronte erano presenti due solchi pressochè paralleli. Questi segni si perdevano poco più avanti perchè attraversavano nuovamente una zona di sottobosco roccioso. Era comunque soddisfatta e felice di aver trovato qualcosa. Lo condivise con i compagni ed ascoltò le loro opinioni in merito. Si mosse per cercare altre tracce in altre zone della radura, ma questa volta non trovò nulla.

Vide Nur tornare sconsolato dalla sua ricerca. Non era emerso nulla.

Sentì poi la voce di Orodreth che chiamava tutti loro. Aveva trovato qualcosa. Lo aveva visto bazzicare intorno ai ruderi dell'antica torre, per cui si diresse lì. Quando arrivò trovò Nur e Dudo già sul posto, ed il dito indice della mano destra del ranger che stava indicando dei segni su di una roccia. Spiegò loro che erano rune della sua gente e che il messaggio che era stato lasciato non lasciava dubbi su cosa fosse successo lì.

Si parlava di abbandonare l'avanposto a causa del sorgere di un potere corrotto che aveva prodotto una maledizione.

Niente di buono dunque. Ma cosa c'era d'altronde da aspettarsi? La cosa infatti, non spaventò l'elfa e non la inquietò. Era come se, quell'informazione appena scoperta, fosse qualcosa di atteso. 
Nimrodel iniziò a guardare le impronte che aveva trovato, per poi passare al sentiero scoperto da Dudo e ripensò alle parole di Orodreth. Spostò quindi lo sguardo alla torre in rovina e fece diversi passi indietro come per avere una nuova prospettiva di tutta la scena. Come mettere insieme tutte quelle cose?


MOMENTO DEL MAESTRO DEL SAPERE

Solo un attimo che indosso il mio cappello del sapere con il quale a tutti gli effetti cesso di vestire i panni dell'elfa Nimrodel e vesto quelli del Maestro del Sapere. Dunque... solo un attimo di pazienza... oh, fatto! Ci siamo!

Tiro di Indovinelli per Nimrodel.
Tiro Necessario pari a 14.
Come per Dudo, più Rune di Gandalf salteranno fuori più si avrà accesso ad informazioni aggiuntive. Peccato che in questo caso si tirerà solo 1 Dado Impresa. Vediamo. La parola ai dadi.


Niente! Anche Nimrodel non riesce a mettere insieme i vari indizi.


GDR

Rispose alla domanda di Dudo, che domandava se a loro venisse in mente qualcosa che potesse collegare quanto avevano scoperto in quella mattinata, scuotendo la testa. Non si lasciò demoralizzare da quella difficoltà, ma iniziò a pensare sul da farsi. Non era proprio il momento di lasciarsi buttare giù per così poco.

"Suggerirei, se nessuno ha nulla in contrario, di iniziare a seguire le tracce che ho trovato, per capire se più in alto riprendono o se conducono da qualche parte."

Nel pronunciare quelle parole indicò con l'indice della mano sinistra la direzione dove si trovavano le tracce trovate per poi spostarlo sempre più in alto sui pendii della montagna.



Ed ora non mi resta che salutarvi e darvi appuntamento...
...al prossimo incontro!


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